di Maddalena Libertini
Narrativa e solidarietà si incontrano nella prima edizione del premio letterario sostenuto da Bancomat con 250.000 euro destinati a progetti umanitari.
È stato presentato all’Ara Pacis il Premio Magis Bancomat, iniziativa nata per valorizzare la narrativa italiana contemporanea e, al tempo stesso, sostenere concrete azioni di solidarietà. Promosso da Fondazione 153 con Bancomat come main sponsor e il supporto della Fondazione Silvano Toti, il Premio prevede due sezioni – una per autori affermati, l’altra per esordienti – e punta a unire il lavoro creativo con l’impegno sociale. Sono infatti 250.000 gli euro destinati a organizzazioni umanitarie, distribuiti in parte secondo le scelte dei vincitori delle due categorie.
A spiegare la visione che sostiene il premio è stato Sebastiano Nata, scrittore e presidente del comitato direttivo:
“Questo premio si fonda su due pilastri: la solidarietà e la qualità letteraria. Il lavoro di chi scrive e di chi opera in campo umanitario sembrano diversissimi, ma hanno tratti in comune: servono tempo, intelligenza, passione, cura. Queste qualità sono essenziali sia per scrivere un libro sia per aiutare qualcuno in difficoltà a diventare una persona libera e autonoma. È da qui che nasce la nostra frase manifesto: raccontare il mondo, renderlo un posto migliore”.
Le due sezioni in concorso prevedono premi da 10.000 euro per il vincitore della categoria principale “Magis Bancomat” e 4.000 euro per l’autore esordiente. Ma soprattutto, entrambi avranno il compito di distribuire risorse alle onlus partner dell’iniziativa: il vincitore della sezione principale deciderà come suddividere 130.000 euro tra Busajo, Caritas, Progetto Rwanda e Save the Children (27.500 euro ciascuno, più 20.000 per quella scelta personalmente), mentre l’esordiente assegnerà 120.000 euro tra quattro progetti del Banco Alimentare, con la stessa logica.
A sottolineare l’importanza del legame tra letteratura e impegno civile è stato Franco Dalla Sega, presidente di Bancomat:
“Siamo orgogliosi che il marchio Bancomat sia nel nome di una tale iniziativa. Per noi è un’attività strategica che va oltre il marketing: ci crediamo davvero. Bancomat è un circuito, è un’infrastruttura, fondamentale per l’Italia. E questo ci ha portato a riflettere su come allocare alcune risorse per rafforzare valori fondanti che ci appartengono da sempre e che mirano a contribuire a far crescere il nostro paese”.
Lo ha confermato anche l’amministratore delegato Fabrizio Burlando, spiegando perché Bancomat, tradizionalmente legato ai servizi finanziari e alla tecnologia, ha deciso di puntare sulla cultura:
“Le parole sono importanti. Noi di Bancomat lo sappiamo bene, tanto che il nostro nome è diventato un termine di uso comune nella vita quotidiana degli italiani. Lo ha sancito anche l’Enciclopedia Treccani, che per il suo centenario ha associato una parola a ogni anno. Bancomat è la parola scelta per il 1983, la nostra data di fondazione. Con i nostri 42 anni siamo una società storica, che però ha avviato un forte percorso di rinnovamento. E in questo nuovo corso abbiamo deciso di investire nella cultura come forma tangibile di responsabilità sociale, uno strumento per costruire legami più profondi con la collettività e promuovere valori condivisi. Il nostro sostegno al premio nasce da questa convinzione”.
A garantire la qualità della selezione dei libri in gara è una giuria composta da 19 scrittori e critici, presieduta da Marco Lodoli, affiancato da nomi come Sandra Petrignani, Carlo Lucarelli, Valeria Parrella, Elena Stancanelli, Emanuele Trevi, Sandro Veronesi e Roberto Saviano.
“Crediamo sempre più che la letteratura possa spostare almeno un po’ le cose, dentro e fuori di noi” ha detto Lodoli. “Siamo in un tempo che supera la vanità, un tempo di attenzione al mondo e alla vita di chi non deve essere dimenticato, perché tutte le vite sono importanti”.
Al rigore del livello letterario si affianca, come ha sottolineato Annamaria Malato, presidente della fiera Più libri più liberi, editrice e membro del comitato direttivo e della giuria, un valore tangibile: “La solidarietà è al centro di tante narrazioni contemporanee ed è importantissimo che la letteratura ci porti dentro i problemi del nostro tempo, ci faccia empatizzare e capire quello che succede intorno a noi. Ma questa commistione così forte tra la parola scritta e l’azione concreta del donare è un fatto inedito nel panorama dei premi letterari italiani”.
Malato ha ricordato anche la qualità della giuria e il lavoro attento che essa svolge: “Essere letti da questa giuria composta dai più importanti scrittori e critici letterari italiani è già un riconoscimento”.
Possono concorrere al Premio Magis Bancomat le opere di narrativa italiana pubblicate tra il 1° agosto 2024 e il 31 luglio 2025. Le case editrici dovranno far pervenire alla segreteria organizzativa i titoli da loro selezionati (un massimo di 2, uno per ogni sezione del Premio) entro e non oltre il 5 agosto 2025, può candidare. A queste opere si potranno aggiungere quelle ritenute meritevoli dai componenti della giuria.
Dalla lettura estiva alla shortlist autunnale, il percorso prevede la presentazione dei finalisti l’11 novembre a Villa Necchi Campiglio a Milano, in collaborazione con il FAI. La premiazione si terrà il 7 dicembre alla Fiera della Piccola e Media Editoria di Roma, Più libri più liberi.
Nel complesso, come ha affermato Sandra Petrignani,
“Un libro forse non cambia il mondo. Ma può cambiare chi lo legge e questo è il vero ponte fra il singolo individuo e l’umanità”.